VIS À VIS TRA RIVESTIMENTI: LA DIATRIBA TRA CHIARO E SCURO NON È SOLO UNA QUESTIONE DI LUMINOSITÀ

28/07/2020

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Pur ponendosi ai margini di un ambiente, rivestimenti e superfici per pareti e pavimenti ne decidono il carattere, le atmosfere, quindi gli umori che lo abiteranno. Il motivo risiede in alcuni aspetti fondamentali da considerare nella scelta di un rivestimento: i materiali, le finiture, i colori e i pattern. Secondo alcuni, la parola texture riassume in sé tutte queste caratteristiche, ovvero tutte le qualità sensoriali che una superficie può possedere, quindi esprimere e comunicare. “Sensoriali” perché stimolano prevalentemente il tatto e la vista (ma un ingegnere del suono avrebbe da obiettare): una superficie liscia, per esempio, può trasmettere un senso di artificialità e staticità, ma anche di precisione, affidabilità e pulizia; un rivestimento ruvido, invece, può comunicare più autenticità e naturalezza (perché è la natura a offrirci superfici scabre e granulose, come la buccia delle arance a cui si è ispirata una designer che abbiamo intervistato).

Ma si tratta di semplificazioni, un’eccezione su tutte: un marmo o un massello lisci possono esprimere molta naturalezza grazie alle venature. Per non parlare del colore: è evidente come la scelta di piastrelle chiare, scure o colorate possa decidere la luminosità, l’eleganza o l’intimità di un ambiente. Quanto ai pattern geometrici, oggi la creatività si esprime soprattutto nella forma dei moduli (poligoni sempre più creativi) e nella loro posa, dove la tendenza è verso la personalizzazione e una ricercata irregolarità. Sondiamo queste differenze in due linee di rivestimenti di design: Sticks di Mosaico+ e Carré di Salvatori, che ci pongono anche davanti a una scelta capitale: rivestimenti chiari o scuri?

Il designer Massimo Nadalini, Art Director di Mosaico+ dal 2018, ha disegnato la linea di rivestimenti Sticks per l’azienda di Sassuolo impegnata nel traghettare il mosaico nel terzo millennio. I moduli consistono in “stecche base” di grés porcellanato: piccoli bastoncini oblunghi ottenuti da lastre di materia pressata, componibili nei modi più diversi grazie alla varietà di texture, formati e colori. Sono 2 le varianti principali: Smooth (con una leggerissima finitura liscia, che attribuisce un segno manuale alla materia) e Mix (in cui 3 diverse texture vengono miscelate in maniera casuale). Quanto ai formati, dopo il primo 5x30 cm ne sono stati realizzati due più piccoli (1x30cm e 1x10cm, quest’ultimo solo nella variante Mix) per aumentare le possibilità di personalizzazione. Parlando di colori, Sticks arriva nei toni beige, bianco, grigio e nero.

Le ‘stecche’ sono moduli sciolti, e possono essere disposti liberamente in infinite soluzioni di posa, creando pattern a intreccio regolare o irregolare. La resistenza del grés porcellanato rende il “mosaico” utilizzabile come pavimento, oltre che come rivestimento indoor e outdoor. ”Ho lavorato per sottrazione cercando interventi elementari che modificassero la percezione della superficie finale”, ha spiegato il designer. Della linea di Massimo Nadalini, che ha anche coordinato le nuove proposte di Mosaico+, avevamo parlato approfonditamente qui.

L’azienda Salvatori si trova a Querceta, in provincia di Lucca ed è nota per la ricerca e l’innovazione in fatto di materiali come la pietra (il fondatore inventò la finitura “Spaccatello”, mentre alla terza generazione l’azienda ha brevettato una pietra riciclabile al 99 per cento). Per il brand, il designer Piero Lissoni (fondatore di uno studio con sede a Milano e New York, riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo) ha realizzato la finitura Carré, traendo ispirazione dalla tecnica secolare di incisione delle pietre per renderle meno scivolose. Carré, spiega l’azienda, “si presenta con un reticolo di incisioni incrociate in un motivo irregolare a diamante”.

Da gennaio 2021 sarà disponibile nei colori chiari Crema d'Orcia Select e Travertino Chiaro. Con la sua rugosità dal sapore antico ma elegante, la texture è molto indicata per i pavimento del bagno, di un patio, di una piscina, o di interni contemporanei, magari arredati con le nuove chaise longue e tavoli Salvatori: come i nuovi tavoli Design for Soul (nella foto in apertura), composti da lastre di marmo di recupero e sostenuti da semplici supporti modulari, in un'ottica di responsabilità ambientale e sociale (saranno forniti all'associazione Food for Soul dello chef Massimo Bottura).


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