Giocare su più tavoli con semplicità apparente

27/07/2020


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Forme essenziali per le novità dell’anno: ma alla pulizia del disegno si associano la ricercatezza dei materiali e le invenzioni geometriche

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Se la stanza del cuore è la cucina, il mobile che meglio rappresenta il significato di “casa” è senza dubbio il tavolo. Perché è attorno a esso che la famiglia si riunisce e mai come in questo periodo ci siamo accorti quanto è proprio su questi piani che si è sviluppata gran parte della giornata. Si può definire quindi l’arredo multifunzione per eccellenza poiché risponde alle varie necessità quotidiane, dai pasti allo studio fino all’accogliere una postazione di lavoro. All’apparenza il disegno di un tavolo può sembrare semplice, «quasi scontato», aggiunge il designer Robin Rizzini, «ma in realtà questa sua estrema essenzialità cela una complessità progettuale volta a bilanciare funzionalità e ricerca estetica». Lo dimostrano anche le novità 2020 con lavori in cui spiccano preziosi materiali e complessi studi sulla base che superano gli schemi classici. Si spazia da pezzi scenografici che si ispirano alla natura, come Aqua di Fabrice Berrux per Roche Bobois con il basamento in marmo che cita una goccia d’acqua, alla geometria messa a punto da Guglielmo Poletti per L45 di Desalto che crea l’impressione del top in precario appoggio sulle gambe. Rizzini per Pedrali disegna Toa con «l’idea di creare una struttura portante flessibile ma allo stesso tempo stabile», spiega il designer, «in grado di poter accogliere piani di materiali e spessori diversi, anche di grandi dimensioni senza per questo perdere in leggerezza».

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